LISSENCEFALIA ISOLATA O SINDROMICA   Visualizza dati statistici

Nome LISSENCEFALIA ISOLATA O SINDROMICA
Codice esenzione RN0050
Classe SINDROMI MALFORMATIVE CONGENITE CON PREVALENTE ALTERAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO
Definizione La lissencefalia è un grave disturbo della migrazione neuronale caratterizzato da circonvoluzioni corticali assenti (agiria) o diminuite (pachigiria) e da una corteccia ispessita. Sono stati descritti diversi tipi di lissencefalia: la forma più comune, nota come lissencefalia classica o di tipo 1, è caratterizzata da una corteccia spessa 10-20 mm (invece dei 2-3 mm della corteccia normale); il quadro più lieve è invece rappresentato dalla eterotopia a banda sottocorticale (SBH) in cui sono presenti bande bilaterali di sostanza grigia all'interno della sostanza bianca tra la corteccia e i ventricoli laterali. Nella SBH la corteccia ha una struttura microscopicamente normale ma può presentare una superficie semplificata con solchi poco profondi. La lissencefalia classica è una malformazione rara con una prevalenza di 11.7 per milioni di nati.
Centro di Coordinamento Regionale CCMR-EPILESSIE RARE E COMPLESSE

Struttura specialistica responsabile: AOU MEYER FIRENZE-NEUROLOGIA PEDIATRICA

Responsabile Centro PROF. GUERRINI RENZO
Percorso del paziente

La struttura di coordinamento di rete o di sottorete clinica contribuisce ad assicurare la presa in carico del paziente ed il completamento dell'iter diagnostico, terapeutico e di certificazione.

AOU CAREGGI FIRENZE CONTROLLO
AOU MEYER FIRENZE CERTIFICAZIONE PER ESENZIONE
CONTROLLO
DIAGNOSI
TERAPIA
AOU PISA DIAGNOSI GENETICA
DIAGNOSTICA STRUMENTALE-DI LABORATORIO
AOU SIENA CERTIFICAZIONE PER ESENZIONE
CONSULENZA GENETICA
CONTROLLO
DIAGNOSI
TERAPIA
IRCCS STELLA MARIS CERTIFICAZIONE PER ESENZIONE
CONTROLLO
DIAGNOSI
TERAPIA
Link utili
http://www.geneclinics.org/ http://www.orpha.net/
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Bibliografia
De Rijk-van Andel JF, Arts WFM, Hofmann A, Staal A, Niermeijer MF. Epidemiology of lissencephaly type 1. Neuroepidemiology 1991.10: 200-4. Guerrini R and Filippi T. Neuronal migration disorders, genetics and epileptogenesis. J Child neurol. 2005;20. 287-299. Dobyns WB, Reiner O, Carrozzo R, Ledbetter DH. Lissencephaly. A human brain malformation associated with deletion of the LIS1 gene located at chromosome 17p13. JAMA. 1993;270:2838-2842. Kato M, Das S, Petras K, Kitamura K, Morohashi K, Abuelo DN, Barr M, Bonneau D, Brady AF, Carpenter NJ, Cipero KL, Frisone F, Fukuda T, Guerrini R, Iida E, Itoh M, Lewanda AF, Nanba Y, Oka A, Proud VK, Saugier-Veber P, Schelley SL, Selicorni A, Shaner R, Silengo M, Stewart F, Sugiyama N, Toyama J, Toutain A, Vargas AL, Yanazawa M, Zackai EH, Dobyns WB. Mutations of ARX are associated with striking pleiotropy and consistent genotype-phenotype correlation. Hum Mutat. 2004;23(2):147-59 Guerrini R, Moro F, Andermann E, Hughes E, D'Agostino D, Carrozzo R, Bernasconi A, Flinter F, Parmeggiani L, Volzone A, Parrini E, Mei D, Jarosz JM, Morris RG, Pratt P, Tortorella G, Dubeau F, Andermann F, Dobyns WB, Das S. Nonsyndromic mental retardation and cryptogenic epilepsy in women with doublecortin gene mutations. Ann Neurol. 2003;54(1):30-7. Guerrini R, Parrini E. Epilessia su base genetica. In Neri G, Genuardi M. Genetica umana e medica. 2011. Elsevier Srl. Pap17, 273-288.
Ulteriori informazioni

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Descrizione clinica

La lissencefalia è associata a ritardo mentale grave, epilessia e disabilità motoria. Le crisi epilettiche sono presenti in oltre il 90% dei bambini, con una insorgenza nei primi sei mesi di vita in circa il 75% dei casi. Circa l’80% dei pazienti ha spasmi infantili. L’SBH ha caratteristiche cliniche meno gravi che includono però epilessia e deficit cognitivo. Le funzioni cognitive sono correlate allo spessore della banda e al grado di pachigiria. L’epilessia è presente in quasi tutti i pazienti con SBH, ed è intrattabile nel 65% dei casi. Due geni sono stati associati alla lissencefalia classica e all’SBH. Il gene più spesso implicato nella lissencefalia (LIS1) è responsabile della forma autosomica di lissencefalia, mentre il secondo gene più spesso in causa, doublecortin ( DCX ), è responsabile della forma X-linked. Sebbene mutazioni in entrambi i geni possano causare sia lissencefalia sia SBH, la maggior parte dei casi di lissencefalia isolata (ILS, Isolated Lissencephaly Sequence ) è dovuta a delezioni o mutazioni del gene LIS1, mentre la maggior parte dei casi di SBH è dovuta a mutazioni del gene DCX . Delezioni del gene LIS1 causano una forma di lissencefalia più grave nelle regioni posteriori dell’encefalo (gradiente postero-anteriore, p > a) mentre mutazioni di DCX causano una forma di lissencefalia più grave nelle regioni anteriori dell’encefalo (gradiente antero-posteriore, a > p). Diverse sindromi malformative sono state associate alla lissencefalia, tra queste la più nota è la sindrome di Miller-Dieker, una condizione causata da delezioni della regione 17p13.3 che comprende LIS1 e geni contigui: i pazienti presentano lissencefalia classica accompagnata da dismorfismi facciali caratteristici, tra cui fronte prominente, leggero ipertelorismo, pieghe dell'epicanto, naso corto, e narici anteverse. I bambini affetti presentano anche ritardo grave, epilessia e problemi di nutrizione. Un'altra sindrome è la lissencefalia X-linked con agenesia del corpo calloso e genitali ambigui (XLAG), una grave sindrome malformativa osservata solo nei maschi. Lo spettro anatomoclinico include lissencefalia con gradiente P>A e un moderato incremento dello spessore corticale (6-7mm rispetto ai 15-20 osservati nella lissencefalia classica).Inoltre i pazienti presentano assenza del corpo calloso, microcefalia, epilessia dalla nascita, disfunzioni ipotalamiche e genitali ambigui con micropene e criptorchidismo. Mutazioni del gene ARX (X-linked aristaless-related homeobox gene) sono state identificate in individui con XLAG. Le donne portatrici di mutazioni ARX generalmente hanno livello cognitivo normale e risonanza magnetica normale o parziale agenesia del corpo calloso. Tuttavia sono state descritte alcune donne eterozigoti per mutazioni di ARX che avevano ritardo mentale e epilessia.Altre forme particolari di lissencefalia sono: lissencefalia associata a grave ipoplasia cerebellare, anomalie morfologiche facciali, ritardo dello sviluppo ed epilessia (associata a mutazioni del gene RELN); quadri di lissencefalia di grado variabile associata a ritardo mentale (associata a mutazioni del gene TUBA1A). Accertamenti diagnostici RMN encefalo e indagini genetiche a seconda del quadro clinico: E’ consigliabile l’esecuzione di una consulenza genetica da parte dei genitori del soggetto affetto. Ad oggi, tutte le mutazioni riportate di LIS1 sono de novo. Ad ogni modo, nel caso in cui venga identificata una mutazione in LIS1 in un bambino con lissencefalia è corretto effettuare analisi di mutazione in entrambi i genitori, dato che potrebbe essere presente in uno dei due la mutazione sotto forma di mosaico germinale (rischio di ricorrenza dell'1%). Nel caso in cui venga identificata una mutazione del gene DCX in un maschio con lissencefalia, l'analisi molecolare di DCX deve essere estesa anche alla madre del probando, anche se essa presenta una risonanza magnetica normale. Se la madre è portatrice della mutazione la trasmetterà con eredità mendeliana. Se la madre non è portatrice può comunque trasmetterla sotto forma di mosaico germinale. Per tale motivo, è corretto effettuare una diagnosi prenatale a ogni gravidanza di una donna che ha un bambino con caratteristiche di lissencefalia dovuta a mutazioni di DCX . Possibilità terapeutiche Non esiste una terapia specifica, ma il monitoraggio e la cura di eventuali complicanze mediche (problemi motori, gastrointestinali, respiratori, epilettici). Disturbi comportamentali e cognitivi possono necessitare di un approccio multidisciplinare e di un supporto pedagogico. Utile l’impostazione di un trattamento riabilitativo adeguato. Monitoraggio raccomandato I pazienti devono essere sottoposti a un follow-up neurologico, neuropsichiatrico e riabilitativo. Periodiche valutazioni con monitoraggio video EEG sonno /veglia e dosaggio farmaci antiepilettici se presente epilessia.

Autore
Prof.Renzo Guerrini; Dott.ssa Simona Pellacani

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